ALTAMURA
Un territorio da scoprire
Nel cuore della Puglia si sviluppa il più importante sistema carsico del territorio regionale, l’altopiano murgiano, riconosciuto Parco Nazionale il 10 marzo 2004. Quasi 70 mila ettari di estensione, tra le province di Bari, Barletta, Andria e Trani, e ancora più lontano verso Matera a ovest e a sud in direzione di Taranto e Brindisi.
Qui vive un ecosistema unico caratterizzato da una suggestiva successione di creste rocciose, doline, inghiottitoi, grotte, scarpate ripide ed estesi pascoli naturali e coltivi percorsi dai tipici tratturi e animati da una intensa varietà di flora e di fauna che restituisce al visitatore un’immagine unica e caratteristica.
Passeggiando tra altipiani stepposi ed erba bassa, alzando gli occhi al cielo puoi imbatterti nel falco grillaio, pregiata specie di falconidi che ha valso al Parco il riconoscimento di Zona di Protezione Speciale di interesse comunitario. Il falco grillaio si è perfettamente adattato all’habitat arido e stepposo della Murgia, così come hanno fatto altri volatili tra cui l’allocco, il corvo imperiale, la gazza, il barbagianni, la civetta, la quaglia.
Anche molti mammiferi hanno trovato qui la propria dimora: volpi, donnole, lepri ma anche cinghiali e lupi provenienti dall’Abruzzo e dalla Basilicata. Insieme a diverse specie di rettili – la biscia dal collare, il cervone e il colubro leopardiano – e anfibi, anche insoliti come il tritone italiano, l’ululone dal ventre giallo e il rarissimo urodelo.
Gli ampi boschi di un tempo sono stati sostituiti da isolati esemplari di faggio, quercia, leccio, roverella, fragno e farnetto che coesistono insieme a specie erbacee di altezza medio- bassa, tra cui la ferula, l’asfodelo e la tipica Ophrys murgiana appartenente alla famiglia delle Orchidacee. La mora selvatica, il carboncello e diverse specie di funghi, non tutte commestibili, sono parte integrante del paesaggio murgiano.
E’ qui che la natura parla dell’azione millenaria dell’uomo intento ad edificare masserie in pietra, provviste di torrette d’avvistamento per difendersi dall’attacco dei predatori, e gli jazzi, dove accogliere le pecore durante il lungo viaggio della transumanza.
Ma racconta anche storie ancora più antiche, di dinosauri, erbivori per lo più, che percorrevano antichi mari del Mesozoico, e di uomini ancestrali del Pleistocene che si aggiravano per le grotte carsiche.
Oggi, la Rete Museale Uomo di Altamura lavora per tramandare queste storie all’interno di nuove narrazioni e lungo itinerari suggestivi alla scoperta delle Murge.